
Una Barbie è per sempre
Il 9 marzo 2019 Barbie ha compiuto 60 anni.
E nonostante le mie Barbie siano custodite gelosamente in scatole e scatoloni in attesa di trovare, prima o poi, una loro degna collocazione, a me sembra ieri quando ci giocavo per ore intere.
Ho perso il conto di quante Barbie ho avuto da bambina. Da figlia unica ogni Natale ricevevo tantissimi regali e per molti anni le mie lettere a Babbo Natale erano piene della mitica bambola.
Barbie luce di stelle, Barbie crystal, Barbie cuore, Barbie day to night e, infine, tutta la Famiglia Cuore. E un’infinità di altre bambole e accessori di cui non ricordo più il nome. Fino alla maglieria magica di Barbie, la casa di Barbie, Casa Barbie dei Sogni, Camper dei sogni. Un mondo intero in cui immergermi.
La sua nascita
Barbie è stata commercializzata dalla Mattel, la famosa casa produttrice di giocattoli, a partire dal 9 marzo 1959.
E’ in assoluto la bambola più venduta al mondo ed è stata anche il primo giocattolo ad avere una strategia di mercato basata essenzialmente sulla pubblicità televisiva, strategia poi ripresa da molti altri brand.
Il suo vero nome è Barbara Millicent Roberts ed è nata a Willow, nel Wisconsin.
È stata ideata da Ruth Handler la moglie del co-fondatore della Mattel, Elliot Handler, che l’ha realizzata proprio nel 1959 per la figlia. Voleva darle un modello di bambola attraverso il quale specchiarsi, diversa dalle solite bambole/bebè per future mamme, tutte fornelli e pannolini.
In effetti Barbie ha in curriculum più di 200 carriere: è stata, tra l’altro, la prima astronauta e la prima donna Presidente.
Nel corso degli anni il termine «Barbie» ha spesso assunto il significato dispregiativo di “ragazza di bell’aspetto ma priva di spessore e sostanzialmente stupida”.
Una delle critiche più frequenti mosse alla famosa bambola è quella di promuovere un’immagine della donna anatomicamente poco realistica, con il rischio conseguente che le bambine aspirino ad avere quel tipo di corpo e portarle all’anoressia.
Per tale motivo dal 1997 il corpo della Barbie è stato modellato affinché abbia un bacino più ampio
Le vicende giuridiche
Chi non ricorda la famosa canzone degli Aqua, gruppo danese che nel 1997 spopolava con il brano “Barbie Girl”?
Nel 1998 Mattel ha intentato causa per violazione del diritto d’autore alla casa discografica del gruppo, la Mca Record, accusandola di utilizzo non autorizzato e improprio del marchio Barbie e di “aver infranto le regole del mercato dei giocattoli”.
Secondo Mattel, infatti, le parole della canzone davano ai consumatori un’immagine deviata e fuorviante della bambola. Mattel ha, quindi, rivendicato l’uso esclusivo del marchio Barbie appellandosi al Lanham Act, il trattato di commercio che vieta l’uso non autorizzato dei marchi.
Ma nel 2002 la Corte federale dello Stato della California e la Suprema Corte non hanno dato ragione alla società di giocattoli. Entrambe le sentenze, infatti, appoggiano la tesi della Universal Music, la casa discografica che fa capo alla Mca, che si è appellata all’emendamento sulla libertà di espressione. Per la sentenza il brano musicale è protetto come parodia secondo il primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti e non ha alcun effetto negativo sulle condotte d’acquisto dei consumatori.
La Vittoria
Il 27 agosto 2008 Mattel ha vinto la causa davanti a una corte federale californiana intentata contro la MGA Entertainment, produttrice delle bambole Bratz – principali competitor della Barbie – e Carter Bryant, ex disegnatore di bambole per la Mattel,
La corte federale della California ha condannato MGA e il suo amministratore delegato al pagamento di 90 milioni di dollari in favore di Mattel a titolo di risarcimento del danno per l’inadempimento contrattuale del designer Carter Bryant passato in MGA. La medesima pronuncia condannava anche altre aziende controllate da MGA a pagare 10 milioni di dollari per la violazione del copyright.
Il marchio
Il marchio Barbie, uno tra i loghi più famosi e riconoscibili a prima vista, è stato registrato nel 1959 e da allora si è evoluto negli anni. Anche se il suo stile minimalista e ironico è rimasto invariato.

Evoluzione del Marchio Barbie.
Il marchio attuale è costituito dal brand name scritto in corsivo, le cui linee semplici gli conferiscono un aspetto elegante ma al tempo stesso giocoso.
La scelta del colore rosa su sfondo bianco non è casuale. Il rosa è da sempre associato alla femminilità, al gioco, alla giovinezza. Ma anche alla dolcezza e alla felicità. Tutte caratteristiche che si legano perfettamente al mondo magico di Barbie.
Amata da artisti, designer e consumatori ma odiata dalle femministe, nonostante sia nata con l’intento di sdoganare l’idea classica della bambola come giocattolo da accudire in favore di nuovi ruoli da interpretare, Barbie è tornata nuovamente di moda.
Le sue sempre impossibili “misure” sfidano l’avanzata che appariva finora inesorabile del divertimento digitale.
E consentono oggi alla sua azienda creatrice di tenere testa alla epocale crisi dei giocatoli e dei marchi tradizionali.
Quindi Buon Compleanno Barbie! Che la Festa non finisca mai!
I’m a Barbie girl, in a Barbie world
Life in plastic, it’s fantastic
You can brush my hair, undress me everywhere
Imagination, life is your creationCome on Barbie, let’s go party!
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