Un Like che può non piacere

UN LIKE CHE PUO NON PIACERE AVV SILVIA DI VIRGILIO LEX AROUND ME MILANO

Un Like che può non piacere

Hai un figlio, un nipote, un cugino che non sono ancora maggiorenni?

Se ti è capitato di pubblicare le loro foto sui social network hai mai pensato a dove potrebbero finire queste immagini?

Sicuramente hai pubblicato queste foto al solo fine di condividere alcuni momenti legati alla sua crescita con parenti e amici ma esistono anche risvolti negativi, pericolosi, a cui le tue pubblicazioni si prestano.

I rischi a cui si va incontro pubblicando foto o video di minori su Instagram, Facebook e simili sono molti.

Partiamo dal presupposto che qualsiasi contenuto multimediale pubblicato sui social network viene visto da un numero indeterminato e indeterminabile di utenti, anche persone sconosciute.

Con un semplice “post” o “tag” qualsiasi foto, anche quella di tuo figlio minorenne, può essere visionata da persone malintenzionate.

E non importa se il tuo profilo sia privato e condiviso solo con i tuoi amici.

Un like o una condivisione da parte di un tuo amico sarà visto dai suoi contatti e così via e la stessa foto, che pensavi di far vedere solo ai tuoi amici, finirà chissà dove.

Altro rischio a cui si va incontro è che le foto possano essere modificate, attraverso fotomontaggi, e utilizzate per diffondere in rete materiale pedopornografico.

Di recente il Tribunale di Mantova ha stabilito che le foto dei figli minori possono essere pubblicate solo se c’è il consenso da parte di entrambi i genitori.

Il Tribunale era stato adito da un papà separato, affinché venisse ordinato alla ex moglie la rimozione delle foto dei loro figli, condivise dalla stessa su Facebook.

La sentenza ha ordinato la rimozione delle foto pubblicate, in osservanza dell’art. 10 Cod. Civ. “Abuso dell’immagine altrui”.

La pubblicazione, infatti, era avvenuta senza il consenso dell’avente diritto.. In questo caso, trattandosi di minori, l’altro genitore.

Non è certamente l’unico caso. Accade molto spesso che i Giudici condannino i genitori a rimuovere le foto dal web.

Ma è ipotizzabile l’esistenza di un diritto al risarcimento del danno in capo al minore.?

Sembrerebbe di si.

Il Tribunale di Roma, infatti, con la recente sentenza del 23 dicembre 2017 , in esito al procedimento 39913/2015 – ha condannato una madre a rimuovere dal web e dai social tutte le immagini, pubblicate in precedenza, del proprio figlio di 16 anni.

Non solo: dovrà versare la somma di € 10.000,00 al figlio se la foto non dovesse essere rimossa.

La sentenza crea un precedente unico in Italia, introducendo un principio di forte tutela nei confronti dei minori.

Non è la prima volta che la giustizia del nostro Paese si esprime in tal senso. In passato a molti genitori è stato imposto di disattivare i profili Facebook dei figli o di rimuoverne le foto pubblicate sulle proprie pagine social o Whatsapp.

Ma è la prima volta che si assiste a una condanna anche di tipo pecuniario.

Tanto che le disposizioni sulla gestione pubblica dell’immagine dei minori ora entrano anche nelle condizioni per separazioni e divorzi.

Nella sentenza il Giudice ha fatto riferimento all’art. 96 della legge sul diritto d’autore (n. 633/1941) che prevede l’obbligo del consenso della persona il cui ritratto viene pubblicato.

A maggior ragione quando la persona è un minore.

Pensaci bene prima di pubblicare una foto o un video di tuo figlio o di tuo nipote.

Con un semplice “post” rischi di renderlo ridicolo agli occhi dei coetanei o, ancora peggio, di renderlo oggetto di fantasie di soggetti malintenzionati.

Questo orientamento giurisprudenziale è anche perfettamente in linea con il Regolamento Europeo in materia di protezione dei dati personali  (GDPR) che entrerà in vigore a maggio 2018 in tutti i Paesi della UE e che prevede un canale di tutela preferenziale del minore rispetto all’adulto.

Vuoi scoprire di più sulle implicazioni del  GDPR? Leggi il Post “Il tuo Sito è a prova di GDPR?” oppure contattami qui per altri chiarimenti.

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