Scrittura collettiva e Copyright
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Scrittura collettiva e Copyright.
Sto conducendo una ricerca sul metodo di scrittura collettiva e sugli strumenti software che utilizzano gli autori per scrivere una opera collettiva. In particolare vorrei comprendere come la giurisprudenza si pronunci in merito alle situazioni in cui due o più autori, che abbiano contribuito alla scrittura di un’opera collettiva tramite un software di scrittura in remoto (ad esempio google drive), rivendichino diritti sulle parti scritte.
In questo ambito l’importante è poter dimostrare con certezza la paternità del singolo contributo di ciascun autore in un’opera composta.
Quando il risultato finale dell’opera prevede la condivisione dei contenuti attraverso una piattaforma cui si possa accedere anche tramite apposite credenziali, poter determinare questo aspetto è fondamentale.
L’accesso per mezzo di un profilo che è munito di user e password da un lato identifica il momento preciso dell’accesso e, quindi, il momento preciso in cui l’utente procede con l’attività di redazione.
Ma non permette però di determinare con certezza l’identità di chi utilizzi lo strumento di scrittura.
L’accesso può essere, infatti, ceduto a terzi. Oppure carpito fraudolentemente. In entrambi i casi non è possibile accertare senza rischio di contestazione l’identità dell’autore.
Nel caso, quindi, di una contestazione circa la paternità dello scritto o del prodotto editoriale sarà necessario dimostrare con degli elementi ulteriori l’effettiva autenticazione personale nell’account contestato. Così come nel caso di un utilizzo illecito dell’account.
Esempio: c’è la pubblicazione di contenuti diffamatori pubblicati con un account altrui. In questo caso il titolare dell’account dovrà essere in grado di dimostrare di aver custodito con cura le credenziali. E che queste siano state sottratte in maniera fraudolenta.
Allo stesso modo, chi vuole vedersi riconosciuta la paternità dello scritto, del brano o dell’opera di cui non sia l’unico autore ma nel quale abbia contribuito insieme ad altri, dovrà essere in grado di dimostrare di essere proprio colui che ha scritto la parte di cui richiede la paternità.
Anche da un punto di vista giurisprudenziale le regole sono queste.
Per poter dimostrare in caso di contestazione se sei tu veramente l’autore di quel brano di cui rivendichi la paternità dovrai fornire una serie di elementi.
L’ideazione di un software che consenta un metodo chiaro di autenticazione e di certezza, anche del momento in cui hai accesso al software di scrittura, ti consente di bypassare la necessità di dimostrarlo.
Perché se io avessi, ad esempio, un metodo di ripresa audio che naturalmente rispetti le informative e le autorizzazioni necessari. Quindi, quando mi iscrivo devo sapere come sono utilizzati i miei dati, le mie immagini e altro. E solo per la finalità poi di rivendicare l’identità e la paternità del mio scritto. In questo modo potrei bypassare la necessità di dover fornire ulteriore documentazione.
Se vuoi approfondire gli argomenti trattati in questo Post “Scrittura collettiva e copyright” leggi gli altri articoli della sezione Proprietà Intellettuale.
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