
Quando il vaccino diventa un brand: tra Green Pass e valore del marchio
Green pass e vaccini sono temi caldi in questa ultima parte di estate.
Dopo il tatuaggio del codice QR del Green Pass, le polemiche sull’obbligatorietà o meno del vaccino e l’estensione dell’obbligo del Green Pass anche i brand famosi si schierano.
Pierpaolo Piccioli, lo stilista alla guida della casa di moda “Valentino” ha pubblicato un post sul sui profilo personale di Instagram con indosso una felpa con l’iconico logo V di Valentino e la scritta in stampatello rosso VACCINATED.
Il tutto corredato con un post a favore della libertà, del rispetto per gli altri e della responsabilità civile di vaccinarsi.

Her Dior: Maria Grazia Chiuri’s New Voice
Perché il vaccino è una questione di marchio
Trasmettere i valori che un’impresa vuole trasmettere migliora l’immagine del brand in termini di impatto sociale. Ed è un ottimo strumento per incrementare engagement, vendite e profitti.
Ma solo se comunicato nel modo giusto. Il marchio trasmette un messaggio potente che rappresenta la filosofia del brand.
Anche Dior ha impresso in una T-shirt un messaggio importante, che sposa anche la filosofia del brand.
Maria Grazia Chiuri, prima donna alla guida di Dior, nel giorno del suo esordio ha portato in passerella una semplice T-shirt bianca con la scritta We Should All Be Feminists («Dovremmo tutti essere femministi»).
Si tratta di una citazione della scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie, icona della lotta al sessismo.
E quando il messaggio è forte anche il marchio aumenta il suo valore. Madonna, Alicia Keys, Charlize Theron, Emma Watson, Rihanna, Ariana Grande, Chiara Ferragni hanno tutte manifestato il loro appoggio alla lotta contro le discriminazioni di genere indossando la T-shirt Dior.

Photo by sentidos humanos on Unsplash
Il Green Pass può diventare un marchio?
In piena pandemia il deposito di domande di marchio contenenti il termine “Coronavirus” o “Covid 19” a livello internazionale è stato considerevole. In Italia il marchio COVX è stato validamente registrato.
Mentre il deposito a livello denominativo del termine ‘Coronavirus’ è stato rigettato dall’ufficio competente in quanto privo dei requisiti di novità e capacità distintiva
rappresentando il nome scientifico di una patologia ed essendo diventato in tempi rapidissimo una dicitura ormai di uso comune.
In ogni caso mettere in commercio un marchio che possa richiamare alla mente una cosa negativa come il virus può essere rischioso.
Mangeresti una pasta Coronavirus? O potresti degustare un bicchiere di vino Covid annata ‘19’? Forse andrebbe bene come titolo per un videogame…”Caccia al Coronavirus”.
Quanto al marchio Green Pass il discorso è diverso.
Non si lega tanto all’opportunità o meno di registrare il marchio quanto di farne un’occasione di business.
E, infatti, esistono, già in vendita T-shirt con il simbolo del QR Code e la spunta “Vaccinato” oppure con la schermata dell’app “Health Passport COVID-19.
Al momento la felpa VACCINATED di Valentino è un esemplare unico ma non si esclude che possa essere messa in vendita…io la comprerei subito!
Se vuoi sfruttare sapere come valorizzare il tuo marchio leggi anche gli altri articoli della sezione Proprietà Industriale.
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