Pensati Libera: Chiara Ferragni e il Copyright

PENSATI LIBERA CHIARA FERRAGNI E IL COPYRIGHT

Pensati Libera: Chiara Ferragni e il Copyright

Sanremo che guardi, polemica che trovi!

La prima serata di Sanremo, oltre ad aver portato con sé la polemica sulla discutibile performance di Blanco, ha anche sollevato qualche dubbio sulla paternità della frase portata da Chiara Ferragni sul primo abito di scena: Pensati Libera.

L’ingresso all’Ariston di Chiara Ferragni è stato uno dei più attesi. L’abito lungo nero a bustier – creazione Dior by Maria Grazia Chiuri – con la mantella-manifesto “Pensati libera” ha colpito nel segno.

Poche parole ma forti che appartengono a un’opera di Claire Fontaine. Un claim dedicato alle donne.

Quando abbiamo iniziato a pensare agli abiti per le due serate di Sanremo abbiamo subito capito di non volere vestiti solo perché eccentrici o pretenziosamente belli, ma sentivamo la necessità di portare sul palco più popolare d’Italia un messaggio sociale, anche attraverso la moda

Queste due parole sono state pensate per ispirare tutte le donne a sentirsi libere di uscire dal ruolo che è stato imposto loro dalla società.

Pensati libera” è dedicato a tutte le donne che hanno voglia di sentirsi semplicemente loro stesse senza essere giudicate
PENSATI LIBERA CHIARA FERRAGNI E IL COPYRIGHT

Opera di Claire Fontaine

Il copyright del claim di Chiara Ferragni

Claire Fontaine è un duo artistico fondato da James Thornhill e Fulvia Carnevale nel 2004 che si concepiscono come entità unica. Claire Fontaine si è auto dichiarata «artista ready-made» e ha iniziato a elaborare una versione di arte neo-concettuale che ha anche die richiami alle opere di altri artisti.

Il claim che Chiara Ferragni ha mostrato sulla stola dell’abito potebbe, però, non essere nemmeno un’invenzione del duo Claire Fontaine.

Sui social ha iniziato circolare la notizia che gli ideatori di quella frase siano i componenti del gruppo di tatuatori italiani, Cicatrici Nere. Nella loro pagina Instagram compare un video intitolato “Artivismo, non merce” dove mostrano la creazione della scritta Pensati Libera su un muro con un pennarello.

…Pensati Libera non è uno slogan. Pensati Libero non è un prodotto. Pensati Libera non è una foto. Pensati Libero non è un post. Pensati Libera non è per una moda. Pensati Libero non è un manifesto. Pensati Libera non è una proprietà di qualcuno. Pensati Libero non è per vendere. Pensati Libera non è mercificare un’idea…

Ma il claim Pensati Libera è tutelato dal Copyright?

La creazione del claim può certamente essere considerato un momento creativo del suo autore.

Il problema principale è identificare l’autore di quella creazione. E una data certa di quando l’opera sia stata creata. Se richiedi la tutela del claim attraverso il diritto d’autore devi poter dimostrare che l’autore sei tu. E quando lo hai creato.

E se hai commissionato la realizzazione del claim a una società è consigliabile sottoscrivere un contratto in cui prevedere i rapporti tra il committente e chi si occuperà della creazione del claim.

Un contratto ti eviterà eventuali conflitti futuri. Soprattutto se stabilisci dall’inizio che il titolare del marchio – e quindi del claim – è il committente. Ovviamente se hai ideato da solo il claim il problema non si pone. La stessa frase è comparsa sui social anche su un tatuaggio.

PENSATI LIBERA CHIARA FERRAGNI E IL COPYRIGHT

Photo Facebook di Cicatrici Nere

Esiste il copyright sul tatuaggio Pensati Libera?

A dimostrazione che il claim ha un’origine creativa precisa, sul profilo Facebook di Cicatrici Nere è stato pubblicato il tatuaggio “Pensati libera (come saresti)”, sulla schiena di una ragazza. La foto è del marzo 2022.

Ma chi possiede il copyright su un tatuaggio?

Come con le opere d’arte, l’autore è il proprietario del copyright.

Se l’autore non è il cliente che commissiona il tatuaggio, il titolare del copyright ha il potere di impedire l’uso del tatuaggio richiedendone, ad esempio, la sua distruzione? O, meglio, la sua rimozione.

E per farlo, potrebbe forzare una persona a sottoporsi a delle sedute di laser? E’ improbabile che un giudice possa ordinare un trattamento laser per la rimozione richiesta dal titolare del copyright su una frase o un disegno tatuato. 

Ma, in linea teorica, questo potrebbe essere il risultato dell’applicazione generale del diritto d’autore ai tatuaggi. Il punto è che nell’applicazione pratica le regole generali sul diritto d’autore non si adattano facilmente al tatuaggio. Dal momento che le opere, originali o repliche di opere d’arte altrui, sono a tutti gli effetti fissate su altri esseri umani.

Pensati Libera

Al di là dei profili strettamente giuridici circa la tutela del claim o la proprietà di un tatuaggio, per me il messaggio Pensati Libera è un augurio che mi sento di fare a tutte noi. Professioniste, mamme, amiche, sorelle, figlie. Pensati Libera! Sempre!  

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