
L’Italia non è un paese per startup. O forse sì
Il nuovo rapporto trimestrale sui trend demografici e le performance economiche delle startup in Italia evidenzia che al termine del 1° trimestre 2020 le startup innovative sono più di diecimila.
A poco meno di otto anni dal D.L. n.179 del 2012 – sulle misure per la nascita e lo sviluppo di startup innovative – le startup innovative sono 11.206 e rappresentano circa il 3,1% di tutte le società di capitali italiane con meno di 5 anni e in stato attivo.
Le startup innovative sono soprattutto micro-imprese con un valore della produzione medio di poco inferiore a € 169.000. Questo è anche dovuto al fatto che per definizione le imprese “best-performer”, più consolidate per età e fatturato, tendono progressivamente a perdere lo status di startup innovativa.
Chi può diventare startup innovativa?
Possono ottenere lo status di startup innovative le società di capitali costituite da meno di cinque anni, che abbiano fatturato annuo inferiore a cinque milioni di euro e che non siano quotate.
Inoltre devono essere in possesso di determinati indicatori relativi all’innovazione tecnologica previsti dalla normativa nazionale.
L’incidenza delle start-up innovative raggiunge picchi particolarmente elevati in settori a elevata intensità di conoscenza: due neo-imprese su tre che hanno codice Ateco “Ricerca & Sviluppo” sono startup innovative.
I settori di attività delle startup innovative
Il 71,8% delle startup innovative fornisce servizi alle imprese. In particolare, prevalgono le seguenti specializzazioni:
- produzione di software e consulenza informatica
- attività di R&S
- attività dei servizi d’informazione
- opera nel manifatturiero (fabbricazione di macchinari; fabbricazione di computer e prodotti elettronici e ottici; fabbricazione di apparecchiature elettriche).
In alcuni settori economici l’incidenza delle startup innovative sul totale delle nuove società di capitali è particolarmente rilevante.
E’ una startup innovativa il 7,7% di tutte le nuove società che operano nel comparto dei servizi alle imprese. Per il manifatturiero, la percentuale corrisponde al 4,7%.
In alcuni settori la presenza di imprese innovative è particolarmente elevata.
E’ una startup innovativa il 32,9% delle nuove aziende con codice C 26 (fabbricazione di computer), il 33,9% di quelle con codice J 62 (produzione di software) e addirittura il 66,1% di quelle con codice M 72 (ricerca e sviluppo).
Le startup innovative con una prevalenza femminile – in cui le quote di possesso e le cariche amministrative sono detenute in maggioranza da donne – sono circa il 13,5% del totale.
L’incidenza è nettamente inferiore rispetto al 21,9% riscontrato se si prende in esame l’universo delle neo-società di capitali.
Le startup innovative in cui almeno una donna è presente nella compagine sociale sono 4.704, quindi il 43,2% del totale: quota inferiore, seppur in misura inferiore, a quella delle altre nuove società di capitali (47%).
Uno dei parametri che più contraddistinguono le startup innovative rispetto ad altre nuove società di capitali è l’elevato grado di immobilizzazioni sull’attivo patrimoniale netto.
Come è fisiologico per le imprese a elevato contenuto tecnologico – che hanno tempi più lunghi di accesso al mercato – l’incidenza delle società in perdita tra le startup innovative risulta sensibilmente più elevata rispetto a quella rilevabile tra le società non innovative (circa il 33%).
E tu? Sei pronto a fondare la tua startup?
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