
In cima alla vetta con The North Face!
“The North Face” o “La Parete Nord” integra il simbolo delle pareti più difficili da conquistare nel mondo dell’alpinismo.
E’ infatti noto che le sfide più estreme i grandi alpinisti le hanno quasi sempre colte sulle pareti Nord. Le più gelide, più esposte alle intemperie e quindi le più difficili da conquistare.
The North Face è stata fondata nel 1964 dal miliardario ecologista Douglas Tompkins e dall’amico Kenneth Klopp entrambi appassionati di escursionismo. I due decidono di trasformare la loro passione in un piccolo negozio di attrezzature per la montagna.
Ma, per ironia della sorte, la leggenda di The North Face nasce su una spiaggia.
Più esattamente, nella zona di North Beach a San Francisco. Ad appena 45 metri sul livello del mare dove Tompkins e Klopp decidono di aprire il loro negozio.
Il famoso e inconfondibile marchio è stato disegnato nel 1971 da David Alcorn, un designer grafico californiano.
Il logo ritrae il famoso Half Dome che, insieme all’altra cima El Capitan, si trova nel Parco nazionale di Yosemite.
L’Half Dome è un’immensa cima granitica, alta quasi 2700 metri. Se guardata di profilo appare come tagliata a metà di netto, prendendo la forma di un becco acuminato di rapace o di un artiglio affilato.
La parete tagliata è la chimera di molti scalatori e appassionati di arrampicata.
Alcorn ha utilizzato per il marchio il colore rosso per esprimere passione e coraggio. Il colore nero per esprimere dominanza, supremazia ed eleganza.
La storia di The North Face è tuttavia ben di più che una storia di moda.
Si tratta di un vero e proprio percorso di attivismo, che si concretizza – ad esempio – con la scelta, a partire dagli anni ’70, di iniziare a produrre attrezzature ad alta quota utilizzando la minor quantità possibile di materiale.
Never stop exploring: questo motto diventa in poco tempo un riferimento fondamentale per la filosofia aziendale di North Face. Un brand che si struttura di anno in anno come un esempio di eccellenza per l’abbigliamento sportivo outdoor in condizioni estreme.
North Face vende prodotti studiati per svolgere la loro funzione – tenere caldi o asciutti chi li indossa – in condizioni estreme. Dietro ogni articolo venduto ci sono anni di perfezionamenti e studi per renderlo più leggero, pratico, comodo e bello.
L’azienda impiega molte risorse nella sponsorizzazione di atleti poco conosciuti dal pubblico ma ai massimi livelli nei loro sport, che siano alpinisti o velisti o corridori di ultra-maratone.
Se guardate un documentario su una spedizione al Polo Nord, o di una particolare impresa alpinistica – o anche solo la serie di BBC “Planet Earth”, ambientata in luoghi estremi della Terra – è probabile che notiate spesso vestiti di North Face.
Ma i responsabili del marketing di queste aziende hanno ben presente che la maggior parte dei loro ricavi non arriva da chi ha bisogno di una giacca per attraversare l’Antartide con gli sci di fondo.
E nemmeno da chi pratica in modo amatoriale sport di montagna a un certo livello e che ha bisogno di abbigliamento tecnico per scalare montagne di quattromila metri o ripararsi dal vento su pareti rocciose.
Il principale bacino di clienti è rappresentato da chi indosserà un giubbotto imbottito per due mesi all’anno per stare al caldo nel tragitto che separa casa sua dall’ufficio. Oppure dai semplici appassionati di escursioni che nel fine settimana la useranno per tranquille passeggiate in montagna.
Significa riuscire a vendere abbigliamento professionale a persone che non ne hanno un reale bisogno.
È una cosa piuttosto comune ma North Face la unisce a un’altra efficacissima strategia di marketing che fa leva sulla volontà di moltissime persone di sentirsi eticamente a posto con se stesse quando acquistano.
L’immagine dell’azienda è stata aiutata anche dal profilo pubblico del fondatore, che oltre ad essere appassionato di escursioni e sport all’aperto, proprio come la maggior parte dei suoi clienti, è stato un attivo ambientalista.
Vendere vestiti che si usano nella natura a gente che ama stare nella natura, il tutto rispettando la natura stessa. Questa è in sostanza la formula alla base del successo di North Face.
Per attirare o fidelizzare i Millennials The North Face punta ora sulla filosofia PPP (Planet, Products, People).
«Per noi sostenibilità vuol dire rispettare il pianeta, fare prodotti con il giusto rapporto qualità-prezzo e che durino nel tempo e mettere al centro le persone».
Lo sviluppo del brand ha comportato nel corso degli anni che The North Face è diventato uno dei marchi maggiormente contraffatti al mondo.
Il problema ha raggiunto uno spessore tale da indurre la società a impiegare degli specialisti nella contraffazione che operano in tutto il mondo, in molti collaborando con le autorità di polizia.
Nel 2015 negli Stati Uniti, nell’ambito di una lunga attività di investigazione grazie alla collaborazione di numerose autorità di pubblica sicurezza, è stato fermato il tentativo di introdurre nel mercato americano 50.000 giacche North Face contraffatte provenienti dal Bangladesh.
Il valore del sequestro è stato stimato in almeno due milioni di dollari e, secondo le autorità le merci erano destinate a essere vendite sul mercato ad almeno un terzo del costo applicato normalmente da North Face.
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