Il tuo marchio non sarà più lo stesso dopo il GDPR

IL TUO MARCHIO NON SARA PIU LO STESSO DOPO IL GDPR AVV SILVIA DI VIRGILIO LEX AROUND ME MILANO

Il tuo marchio non sarà più lo stesso dopo il GDPR

La tutela della privacy è un problema che riguarda ogni singola persona presente sul web.

Se chatti con un amico su una piattaforma social, mandi una mail di lavoro o compri su un sito e-commerce, devi sapere se i dati personali che stai condividendo sono al sicuro. E se vengono utilizzati esclusivamente per gli scopi per i quali hai dato il tuo consenso.

Le recenti vicende hanno rivelato come le aziende con cui interagiamo non sono poi così attente a rispettare i principi della privacy.

E ci siamo resi conto che i nostri dati personali non sono poi così “sacri” come avevamo pensato.

Un trattamento dei dati personali sempre più “creativo” e sempre meno rispettoso delle regole ha spinto le autorità Europee introdurre il Regolamento Generale sulla Protezione dei dati nel 2016.

Il Regolamento è progettato per rimuovere la difficoltà di avere in ogni Paese leggi diverse sulla privacy.  Un insieme di leggi uniformi, più facili da comprendere rende più facile seguirle e farle rispettare.

Ma nonostante le buone intenzioni, l’applicazione del GDPR rende più difficile la protezione complessiva degli stessi consumatori e clienti.

E’ sempre più chiaro, infatti, che il Regolamento ha un impatto negativo sugli sforzi per prevenire gli abusi online, gli attacchi informatici e la protezione dei diritti di proprietà intellettuale.

Cosa succede alla tutela del brand aziendale dopo il GDPR.

La conseguenza più significativa dell’applicazione del GDPR è la cancellazione di tutte le informazioni di contatto del registrante nel database WHOIS.

WHOIS svolge un ruolo fondamentale in tutti i tipi di attività per la tutela dei consumatori. Non solo per le azioni legate alla proprietà intellettuale, anti contraffazione, anti pirateria e protezione del marchio ma anche per tutte le forme di abuso su Internet.

Viene utilizzato, ad esempio, dai consumatori per verificare la legittimità di un sito da cui intendono acquistare. E viene anche utilizzato da soggetti interessati all’acquisto o alla vendita di nomi a dominio, che possano mettersi in contatto per iniziare la negoziazione.

Dal 25 maggio 2018  WHOIS, così come lo abbiamo sempre conosciuto non esiste più.

WHOIS, infatti, non è conforme al GDPR. Questo perché mostrava una grande quantità di dati personali relativi al registrante: nomi, indirizzi mail, indirizzi postali, ecc…

Il modello provvisorio sviluppato dall’ICANN e dal settore dei domini prevede che tutti i dati WHOIS relativi ai registranti attualmente disponibili vengano protetti da un accesso pubblico; fatta eccezione per il nome dell’organizzazione, dello stato/provincia e del paese.

Dovrebbe anche essere introdotto un indirizzo email in forma anonima per inviare comunicazioni al registrante.

Se questa versione verrà implementata, la protezione del marchio sarà molto più difficile. Le aziende non saranno più in grado di identificare gli individui nascosti dietro attività illecite.

Nel frattempo si sta realizzando un modello di accreditamento e accesso che consenta a determinate entità, con uno scopo legittimo, di accedere ai dati WHOIS completi.

In attesa, quindi, di una soluzione alternativa la maggior parte delle aziende che forniscono servizi legati alla rete, dall’hosting alla creazione e gestione di interi siti web, sceglieranno probabilmente di non pubblicare nessun dato del registrante su WHOIS.

Questo, in concreto, sarà come chiuderlo.

La chiusura di WHOIS sarebbe catastrofica in termini di protezione del brand.  E sarebbe anche una conseguenza totalmente involontaria del GDPR.

Sopravvalutare la privacy dei cittadini al punto da mettere a repentaglio l’interesse pubblico che sta proteggendo quegli stessi cittadini è un paradosso.

Come proteggere il marchio dopo il GDPR.

La protezione del marchio cambierà considerevolmente con il GDPR.

Ci sarà un’evoluzione della tecnologia di protezione del brand che aggiri la necessità di WHOIS e che raccolga informazioni di contatto dai siti web per aiutare le attività di controllo.

Se i brand vorranno mantenere la loro protezione senza una soluzione tecnologica su cui fare affidamento, le risorse aziendali dovranno dedicarsi a verificare da sole ogni sito web illecito e a identificare le informazioni necessarie.

E’, quindi, probabile che ci sarà un aumento dei contenziosi. Le aziende che desiderano accedere alle informazioni del registrar o dell’iscritto saranno costrette a rivolgersi al Tribunale per ottenere un mandato di comparizione o un’ordinanza.

Con il GDPR i consumatori potranno, quindi, navigare su Internet senza paura che le loro informazioni personali possano essere usate in modo illecito.

Tuttavia, gli effetti indesiderati del regolamento potrebbero effettivamente rendere più difficile per i marchi e i consumatori stessi proteggersi da frodi, pirateria, contraffazione e non solo.

Mi sembra un prezzo un pò troppo alto per far rispettare la nostra privacy.

Vuoi sapere come tutelare al meglio il tuo marchio? Leggi il Post “Una registrazione a prova di legge

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