
L’ID è un dato personale?
Gli ID (numeri identificativi) oggi rappresentano il perno della strategia di profilazione e monitoraggio di chi offre servizi web.
Cos’è l’ID?
L’ID è l’abbreviazione di “Identificativo”. Si tratta di un numero assegnato a un utente per accedere a una sezione riservata di un sito web o a un servizio che ha acquistato.
In sostanza è il nickname che usi per registrarti a vari servizi online: ad esempio, a una casella di posta elettronica, a un cloud, a un gioco on line, ecc…
Di solito viene associato a una password. Ed è univoco.
Spesso ti sarà capitato, registrandoti on line, che il nome che hai scelto venga rifiutato perché già esistente. Infatti non può mai esistere un doppione e il nickname scelto deve associarsi sempre e solo a un unico utente.

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ID e dati personali
La funzione ID utente identifica tutte le azioni compiute da una persona su diversi dispositivi correlati. E collega dati apparentemente indipendenti tra loro.
Quindi la ricerca eseguita dal tuo computer, l’acquisto effettuato dal tuo telefono e l’attività eseguita da un tablet in precedenza sembravano tre azioni non correlate. In quanto effettuate su dispositivi indipendenti.
Attraverso l’ID utente queste azioni sono riconosciute come un’unica interazione da parte di una determinata persona.
L’ID utente è, quindi, un dato personale a tutti gli effetti. Ed è un dato personale invasivo.
Perché finalizzato alla personalizzazione della pubblicità e alla raccolta sistematica e continua degli interessi di una persona.
Oltretutto l’ID utente una volta trasmesso a sistemi di analisi potrebbe essere usato non solo per il sito che ha contribuito a crearlo. Ma anche per altri siti e altre app. Perché non c’è nessuna garanzia che sia usato solo per quel sito e per la sua pubblicità.
L’evoluzione dei cookie nel trattamento dei dati
Trattare un ID utente potrebbe non essere opportuno o addirittura vietato.
Ad esempio, nel caso di un sito web che si occupi di prodotti farmaceutici e trattamenti sanitari. Oppure di beni e servizi facilmente collegabili alle particolari categorie di dati sanitari o altri dati cd. sensibili.
In linea generale, la funzionalità dell’ID utente dimostra il superamento del concetto di cookie come stringa di testo che traccia l’individuo a partire da un dispositivo o terminale. In molti casi le informazioni sono legate ad un identificativo univoco contenuto in un tracker che permette di seguire nel tempo uno specifico utente, a prescindere dal dispositivo.
Quindi, se sei il titolare di un e-commerce non puoi semplicemente abilitare sul tuo sito i cookie che rilevano l’ID utente senza informarlo correttamente. Né puoi far ricadere la scelta sull’agenzia web che si occupa del sito. Devi effettuare una valutazione del rischio e scegliere se sia il caso o meno di abilitarli.

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Differenza tra ID user e ID client
Google usa due tipi di ID: user e client. Secondo Google lo user ID è
una stringa ID univoca, persistente che rappresenta un utente. Coincide con “un utente singolo, come un account utente a cui è stato eseguito l’accesso, che può interagire con contenuti su uno o più dispositivi e/o una o più istanze di browser
Lo user ID potrebbe descrivere, quindi, un dato identificativo di una determinata persona. Il “client ID” rappresenta, invece, un’istanza di browser o un dispositivo pseudonimo.
L’ID utente è usato, ad esempio, da Google per le pubblicità personalizzate. Dal singolo sito web per ottenere dati statistici del sito stesso.
Questi traccianti sono in grado di produrre un profilo di una determinata persona e un quadro completo della sua personalità. E possono addirittura rivelare informazioni che la persona vorrebbe non far trapelare, come le opinioni politiche che possono essere ricavate dall’analisi della lettura di notizie sui vari siti.
Ecco perché l’orientamento è sempre più indirizzato verso questi tipi di tracciamenti, che riescono a individuare un utente a partire da più azioni. Attraverso i vari modi in cui una persona può interagire con un sito, creare un account personale o inviare una e-mail.
Se questi aspetti ti interessano e li vuoi approfondire puoi leggere gli altri articoli pubblicati nella categoria GDPR.
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