
Gaming e Tutela Legale
Negli ultimi decenni, il mondo del gaming ha subito una crescita straordinaria. Con milioni di giocatori in tutto il mondo, una vasta gamma di giochi e piattaforme disponibili e tornei competitivi di alto livello, il gaming ha assunto una posizione di rilievo.
La tutela giuridica del gaming è diventata una questione di crescente importanza nel contesto della rapida evoluzione dell’industria dei videogiochi, iniziata come un passatempo di nicchia e diventata un’industria globale multimiliardaria.
La definizione di gaming presente nel Decreto 187 UDCM | 14/05/2021 lo definisce come
opere audiovisive che simulano situazioni ambientate in mondi virtuali o reali di diversa natura e costruiti intorno a un percorso di base che si sviluppa in funzione dell’interazione ludica con uno o più giocatori; può essere fruita mediante appositi dispositivi elettronici, computer o altri apparecchi, anche portatili; può prevedere una fruizione online
In un mondo sempre più digitalizzato, dove milioni di persone trascorrono il loro tempo libero giocando, è fondamentale garantire che i diritti e gli interessi di tutti i soggetti coinvolti siano adeguatamente protetti.
Proprietà Intellettuale e Copyright nel Gaming
La protezione della proprietà intellettuale è una delle questioni più cruciali nel gaming. Gli sviluppatori di giochi investono tempo e risorse considerevoli nella creazione di contenuti unici, tra cui personaggi, ambientazioni, trame e musica.
Pertanto, è fondamentale che gli sviluppatori possano proteggere i loro diritti attraverso il copyright e altre leggi sulla proprietà intellettuale. Questo non solo garantisce un giusto riconoscimento per il loro lavoro, ma promuove anche l’innovazione nel settore.
Tuttavia, la proprietà intellettuale nel gaming va oltre il copyright. I personaggi dei giochi, le ambientazioni, le musiche e altre opere creative all’interno dei giochi possono essere soggetti a copyright o altre forme di protezione.
E’ fondamentale che gli sviluppatori di giochi possano proteggere i loro investimenti creativi e commerciali attraverso una serie di strumenti legali. I produttori di videogiochi possono registrare il proprio lavoro per proteggere la musica, i personaggi, il codice sorgente e altri elementi creativi.
Il Marchio nel Gaming
Attraverso il marchio è possibile tutelare vari aspetti del gioco. Il nome dell’azienda produttrice (cd. Marchio di primo livello). Il nome del gioco o della serie di giochi prodotti. (cd. Marchio di secondo livello).
Un “marchio di primo livello” si riferisce solitamente al marchio principale o all’etichetta di una marca. Questo è il marchio principale sotto il quale vengono commercializzati i prodotti o i servizi di un’azienda. Ad esempio, se stiamo parlando di una grande azienda di giochi come Lego, il marchio di primo livello è “Lego” stesso.
Un “marchio di secondo livello” potrebbe essere un sotto-marchio o una linea di prodotti specifica all’interno di un’azienda più grande. Ad esempio, Lego ha diversi marchi di secondo livello: “Lego Technic”, “Lego City”, “Lego Friends”, ecc…
L’abbinamento dei due marchi di primo e secondo livello svolge, inoltre, una funzione di garanzia del possesso da parte del gioco di determinate caratteristiche che il mercato attribuisce a una determinata realtà aziendale. Il marchio può anche essere utilizzato per tutelare la forma del prodotto, quando ne ricorrono i presupposti.
Ad esempio, attraverso il deposito di un marchio tridimensionale, come nell’ipotesi della società ‘Lego’, titolare di numerosi marchi tridimensionali sia con riferimento al noto ‘mattoncino’ sia agli omini utilizzati come elementi accessori del gioco.
Contratti e Licenze
Il mondo del gaming coinvolge una complessa rete di contratti e licenze tra sviluppatori, editori, distributori e piattaforme di gioco. Questi accordi regolano aspetti come la distribuzione, la licenza dei diritti, i ricavi e altro ancora. Un’adeguata tutela giuridica richiede la negoziazione e la stipula di contratti equi che rispettino gli interessi di tutte le parti coinvolte.

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Regolamentazione e Protezione dei Minori
Con la crescente popolarità dei giochi d’azzardo all’interno dei videogiochi e delle scommesse eSportive, la regolamentazione è diventata un punto focale. Alcune giurisdizioni hanno già adottato normative specifiche, ma l’industria è in continua evoluzione, e di conseguenza, le leggi devono adeguarsi.
La tutela giuridica deve anche coprire questioni etiche, come il contenuto inappropriato o il coinvolgimento dei minori nei giochi. È fondamentale per le società di gioco collaborare con i regolatori per garantire un ambiente di gioco sicuro ed equo.
I minori costituiscono una parte significativa dell’utenza dei videogiochi, e pertanto, la loro tutela è di primaria importanza. La regolamentazione dovrebbe prevedere misure atte a proteggere i minori da contenuti inappropriati e a evitare spese eccessive all’interno dei giochi, come acquisti in-app non autorizzati.
I limiti della tutela nel gaming
Anche per i giochi il limite è sempre costituito dalla distintività connessa al marchio. E’, infatti, nullo il marchio tridimensionale se la forma è necessaria per conseguire il risultato tecnico.
Non possono costituire oggetto di registrazione come marchio di impresa i segni costituiti esclusivamente dalla forma imposta dalla natura stessa del prodotto, dalla forma imposta dalla natura stessa del prodotto necessaria per ottenere un determinato risultato tecnico o dalla forma che dà un valore sostanziale al prodotto.
Secondo la giurisprudenza europea infatti, con particolare riferimento ai marchi tridimensionali, più la forma di cui è richiesta la registrazione si avvicina alla forma più probabile che assumerà il prodotto, più è verosimile che detta forma sia priva del carattere distintivo richiesto.
Quanto ai marchi di forma e tridimensionali occorre però anche individuare una linea di confine tra marchi ed altri titoli IP. Mentre la forma imposta dalla natura stessa del prodotto coinciderebbe con quella priva di capacità distintiva, la forma necessaria per ottenere un risultato tecnico oppure quella che dà valore sostanziale al prodotto corrisponderebbero rispettivamente a quella suscettibile di brevettazione come modello di utilità o come modello ornamentale.
In particolare, quando la forma del prodotto costituisce un elemento determinante o che attribuisca un vantaggio concorrenziale nella scelta, sarà tutelabile con il disegno e modello e non con un marchio di forma o tridimensionale.
La giurisprudenza ammette oggi il cumulo della proteggibilità come marchio e come disegno e modello, purché abbia un carattere distintivo tale sufficiente a distinguere la provenienza imprenditoria di un determinato prodotto.
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