Fedez affida i suoi diritti alla startup Soundreef

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Fedez affida i suoi diritti alla startup Soundreef

Ha fatto scalpore la notizia della decisione del rapper Fedez di lasciare la SIAE per sottoscrivere un contratto con Soundreeef Ltd, società riconosciuta dall’Intellectual Property Office del Regno Unito che offre servizi alternativi a quelli delle tradizionali società di gestione collettiva dei diritti d’autore come SGAE, GEMA, SIAE e SACEM.

Soundreef, start up nata nel Regno Unito nel 2011 e controllata da Soundreef S.p.a. è un Ente di Gestione Indipendente, secondo quanto disposto dalla Direttiva UE 2014/26 che contiene disposizioni sulla gestione collettiva dei diritti d’autore e dei diritti connessi nonché sulla concessione di licenze multiterritoriali per i diritti su opere musicali per l’uso online nel mercato interno.

La Direttiva, entrata in vigore il 9 aprile 2014 ma con termine fino al 10 aprile 2016 per poter essere recepita dagli Stati membri, è stata concepita per migliorare il funzionamento degli organismi di gestione collettiva e mitigare le notevoli differenze tra le normative nazionali, in particolare per quanto riguarda la trasparenza e la responsabilità nei confronti dei membri di tali organismi e dei titolari dei diritti.

I problemi nel funzionamento degli organismi di gestione collettiva comportano inefficienze nello sfruttamento dei diritti d’autore e dei diritti connessi nell’ambito del mercato interno, a scapito dei titolari, degli utenti e dei membri stessi degli organismi di gestione collettiva.

Nel settore della musica online, in cui la gestione collettiva dei diritti d’autore su base territoriale resta la norma, è di fondamentale importanza creare condizioni per favorire prassi più efficaci di concessione delle licenze da parte di organismi di gestione collettiva in un contesto sempre più transfrontaliero.

È in tale direzione che si muove la Direttiva UE 2014/26 che prevede, tra le altre cose, che i “titolari dei diritti dovrebbero essere liberi di poter affidare la gestione dei propri diritti a entità di gestione indipendenti”.

L’obiettivo è quello di garantire la necessaria qualità minima dei servizi transfrontalieri prestati dagli organismi di gestione collettiva, in particolare in termini di trasparenza sul repertorio rappresentato e di correttezza dei flussi finanziari correlati all’uso dei diritti.

Lo sviluppo di servizi musicali online forniti legalmente in tutta l’Unione potrà contribuire alla lotta contro le violazioni online del diritto d’autore.

La Direttiva non è stata recepita in Italia ma le polemiche degli ultimi giorni potrebbero finalmente alzare il sipario sulla delicata questione del diritto d’autore per le opere musicali per l’uso online e le sue tutele.

 

 

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