Diritto d’Autore e Format Televisivo

DIRITTO D AUTORE E FORMAT TELEVISIVO LEX AROUND ME MILANO

Diritto d’Autore e Format Televisivo

Quando il format è protetto dal diritto d’autore?

Il format di una programma televisivo è protetto dal diritto d’autore solo quando è dotato di una struttura ben definita.

Una struttura è ben definita quando è costituita da un titolo, un canovaccio, un apparato scenico e personaggi fissi.

Inoltre il format deve essere dotato di articolazioni sequenziali e tematiche che realizzino una struttura ripetibile del programma.

Sono questi gli elementi che qualificano il format un’opera dell’ingegno, come tale protetto dal diritto d’autore.

Questo anche a prescindere da un’assoluta novità e originalità del format stesso, nell’ambito di un concetto giuridico di creatività comunque soggettivo.

In mancanza di questi elementi non è possibile accordare al format televisivo la tutela tipica del diritto d’autore.

In questo caso, infatti, si sarebbe in presenza “di un’ideazione ancora così vaga e generica da esser paragonabile ad una scatola vuota, priva di qualsiasi utilizzabilità mercantile e carente dei requisiti di creatività ed individualità indispensabili per la configurabilità stessa di un’opera dell’ingegno» (Cass. civ., Sez. I, Sent., 13.10.2011, n. 21172).

Il diritto d’autore protegge, infatti, la forma espressiva che assume un’idea e non l’idea in sé.

Quando il format è originale?

Il format è “originale” quando presenta come elementi qualificanti una serie di elementi sequenziali e tematici, costituiti da:

  • un titolo
  • un canovaccio
  • una struttura narrativa di base
  • un apparato scenico
  • personaggi fissi in grado di realizzare una struttura esplicativa ripetibile del programma

Il Plagio del format

Per valutare l’effettiva sussistenza del plagio occorre verificare che il bene plagiato sia originale non nei motivi, idee ispiratrici o analoghe idee di fondo, ma nelle concrete modalità di svolgimento e rappresentazione.

Questa la pronuncia della Corte di Cassazione che si è espressa, con la Sentenza n. 18633 depositata il 27 luglio scorso, sulla titolarità del format di “Amore Criminale”, trasmissione incentrata sulla narrazione di casi di donne uccise dai loro mariti o compagni trasmessa dalla Rai.

I Giudici della Suprema Corte confermano – come già sostenuto dalla Corte di appello – che il format televisivo, realizzato dalla casa di produzione Ruvido S.r.l., fosse già dotato di una sufficiente “definizione creativa” negando la contitolarità che era stata richiesta da Reti Televisive S.p.A.

La società, infatti, pur avendo approntato il canovaccio della trasmissione, secondo la Suprema Corte aveva suggerito alcune modifiche del tutto “marginali e insignificanti”.

Vuoi sapere di più sui rapporti tra il format televisivo e la legge d’autore? Leggi il Post “Cos’è un format televisivo?” oppure contattami per altri chiarimenti.

 

 

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