Come finanziare la tua Startup innovativa
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L’innovazione si sostanzia nella introduzione nel mercato di un prodotto nuovo. O nell’introduzione di nuovi processi quindi tecniche, organizzazione del lavoro che abbattano i costi di produzione o aprano nuovi mercati.
Quindi l’innovazione può essere di prodotto o di processo. Ma deve essere necessariamente introdotta nel ciclo economico ed essere capace di generare valore per l’impresa e per i tuoi clienti.
Se la creatività, naturalmente, è avere delle idee, l’innovazione è esattamente la sua applicazione.
Un’invenzione, può anche essere la più strepitosa del mondo, non è innovazione se non trova poi una dimensione concreta di applicazione che garantisca un progresso sociale.
Questo è il concetto di startup.
Nel nostro ordinamento il concetto di innovazione è disciplinato dall’art. 25 del D.L. n. 179 del 18 ottobre 2012 (che è il Decreto Crescita 2.0) e dispone espressamente che “la startup abbia quale oggetto sociale, esclusivo o prevalente, sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico”.
In questa definizione emerge tutto il concetto d’innovazione e il fatto che sia legato al valore tecnologico della startup.
Quindi la startup deve essere innovativa e deve avere un business model “replicabile”, che può essere ripetuto in diversi luoghi e in diversi periodi senza essere rivoluzionato ma solo apportando piccole modifiche.
Ora i fondi. Quello che ti serve per far partire la tua startup.
I fondi li puoi ottenere con un finanziamento in banca, anche se gli strumenti di finanziamento più usati per la startup sono:
- Il bootstrapping, l’autofinanziamento, che può andare avanti anche per molto tempo se poi la tua startup riesce a fatturare e finanziare con la cassa il suo sviluppo.
- Le tre F: Family, Friends & Fools, sono i tuoi primi sostenitori e probabilmente non ti chiederanno nemmeno quote della società in cambio, sono i tuoi fan.
- I Business Angels, che è una categoria molto ampia e variegata e sono spesso figure imprenditoriali o manageriali a cui piace dare un contributo anche in termini di competenze e non solo economici.
- Poi c’è il famosissimo Crowdfunding, che è un’ottima soluzione soprattutto per i progetti in fase molto iniziale B2C, Business to Consumers, perché rappresenta spesso anche un test di mercato per il tuo prodotto.
- Il Venture Capitalist, il loro mestiere è fare un buon deal, cioè un buon accordo, che generi poi dei ritorni elevati. Quindi in cambio ti chiede in cambio una bella fetta della società e magari anche uno o più posti nel board. Ti serviranno per la crescita, perché generalmente investono su startup anche in fase molto iniziale però con business model validato.
- Premi, grant, finanziamenti pubblici che per la loro natura, entità e modalità in Italia possono fungere da integrazione di altre fonti di finanziamento. Quindi li puoi fare anche in un successivo momento.
- Infine incubatori e i programmi di accelerazione, che sono anche queste soluzioni utili in determinati momenti precisi della tua startup e il loro valore è essere di supporto per lo sviluppo dell’idea e del business model.
Questo è quello che ti serve per partire.
Se vuoi approfondire gli argomenti trattati in questo Post oppure vuoi risolvere una tua questione legale leggi gli articoli della sezione “Startup” e poi prenota qui la tua consulenza.
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