Perché Facebook ha censurato Trump

PERCHE FACEBOOK HA CENSURATO TRUMP LEX AROUND ME

Perché Facebook ha censurato Trump

In questi ultimi giorni, insieme allo sgomento per l’assalto al Congresso Americano, abbiamo assistito al blocco a tempo indeterminato da parte di Facebook dell’account di Trump.

La spiegazione è la seguente: ” I rischi di permettere al presidente di continuare a usare il nostro servizio in questo periodo sono troppo alti”.

Ma perché Facebook ha censurato Trump?

Non si tratta di discutere sul diritto di espressione di Trump in quanto le sue incitazioni alla violenza e il non voler riconoscere l’esito delle elezioni fino all’ultimo sono evidentemente un attacco alla democrazia. E sono un crimine che dovrà essere perseguito nelle sedi competenti.

La condotta di Trump sul social network si è caratterizzata per:

Violenza
Estremismo violento
Terrorismo
Incitamento all’odio
Fake News

In particolare Trump ha violato le regole relative alla pubblicazione di immagini forti e violente e la pubblicazione di contenuti multimediali manipolati, modificati al fine di ingannare l’utente con informazioni false.

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Photo by Kristina V on Unsplash

 

La censura di Facebook

L’incitamento alla violenza su Facebook è un comportamento proibito. Lo stabilisce chiaramente l’art. 12 delle norme sulla Community.

Su Facebook non sono consentiti discorsi di incitamento all’odio poiché creano un ambiente di intimidazione ed esclusione e, in alcuni casi, possono promuovere violenza reale.

Così come la promozione di atti di estremismo violento o di terrorismo. Non si può promuovere la violenza contro altre persone, minacciarle o molestarle sulla base di razza, ceto, orientamento sessuale, identità sessuale, religione, età, disabilità o grave malattia. Non si possono condividere in modo ingannevole contenuti inesatti o manipolati che potrebbero provocare dei danni.

I contenuti multimediali, fra cui immagini, audio o video, possono essere modificati in vari modi. In molti casi, queste modifiche sono innocue, come un effetto filtro su una foto. In altri casi, la manipolazione non è evidente e potrebbe essere fuorviante, soprattutto nel caso di contenuti video. Il nostro obiettivo è quello di rimuovere questa categoria di contenuti multimediali manipolati nei casi in cui vengono soddisfatti i criteri indicati qui sotto.

Facebook limita anche i seguenti contenuti presenti nella sezione Sicurezza

Suicidio e Autolesionismo
Sfruttamento sessuale, abusi e nudi di minori
Sfruttamento sessuale di adulti
Bullismo e intimidazioni
Sfruttamento di esseri umani
Violazione della privacy e diritti di privacy sulle immagini

In cosa consiste la censura di Facebook

Facebook può sospendere o rimuovere un account che venga considerato dannoso per la community. Inclusi gli account che compromettono la sicurezza di altri account e dei servizi stessi di Facebook.

Le sanzioni, inclusa la disattivazione dell’account, sono proporzionate alla gravità della violazione e del potenziale danno causato alla community. La reiterazione di una violazione, nonostante i ripetuti avvertimenti e le restrizioni, o le violazioni che comportano gravi rischi per la sicurezza comportano la disattivazione dell’account.

Nel caso in cui un account venga disabilitato è possibile chiedere una revisione a Facebook nel caso in cui l’account sia stato disabilitato per errore o su segnalazione illegittima.

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Photo by Markus Winkler on Unsplash

E’ legittima la censura da parte di Facebook?

Da un punto di vista giuridico la disattivazione di un account è un’attività del tutto legittima da parte di Facebook, che è una società privata, in quanto prevista espressamente nelle condizioni d’uso del social network.

Il punto 2 delle Condizioni prevede, infatti, che “In caso Facebook stabilisca che l’utente abbia violato chiaramente, seriamente o reiteratamente le proprie condizioni o normative, fra cui in particolare gli Standard della community, Facebook potrebbe sospendere o disabilitare in modo permanente l’accesso dell’utente al suo account. Facebook potrebbe inoltre sospendere o disabilitare l’account dell’utente se questi viola in modo ripetuto i diritti di proprietà intellettuale di altri utenti o in caso Facebook sia obbligato a farlo per motivi legali”.

Chi si iscrive a un social accetta le sue regole, sottoscrive delle condizioni d’uso e se il social network ritiene che abbia violato le regole ha il diritto di sospendere o eliminare l’account.

Il punto non è se sia legittimo o meno censurare un account, il punto è la discrezionalità con cui la disattivazione di un account viene effettuata. Perché se ci sono delle regole queste regole dovrebbero essere applicate sempre allo stesso modo e tempestivamente. 

Soprattutto perché i social svolgono una funzione pubblica e i contenuti che sono postati da noi utenti, sebbene siano formalmente nostri, in realtà non appartengono a noi. E perché l’utilizzo gratuito di queste piattaforme comporta l’accettazione delle loro condizioni e della discrezionalità nelle decisioni.

Ma in assenza di una regolamentazione chiara, di leggi che regolino la fattispecie e di una giurisprudenza consolidata è naturale che la discrezionalità trionfi. E non sempre in modo corretto.

 

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